Libri


Filosofia_di_una_performance
Filosofia di una per­for­mance
Con­tiene un dvd video di una per­for­mance di
Anthony Chré­tien
e del musicista
Guy Bet­tiniTesto bilingue, Italiano/francesePrefazione di Jérôme Lèbre
Il sag­gio qui pre­sen­tato è il risul­tato di un incon­tro fra rif­les­sione filosofica e prat­ica artis­tica. Il testo sot­to­pone a una ser­rata dis­an­ima il lavoro del per­former Anthony Chré­tien, in cui corpo e dis­pos­i­tivi tec­nici, suoni e segni trac­ciati si rad­doppi­ano, si sovrap­pon­gono e a tratti anche si annul­lano. Gli spazi che le per­for­mance di Chré­tien inven­tano e com­pon­gono sono posti in relazione ai modi — ter­ri­bili o sub­limi — di inventare e abitare i luoghi delle nos­tre vite. Il testo segue e insegue una terna di per­for­mance svolte nel corso del 2011. Il DVD pre­senta un’azione effet­tuata a Firenze nel mese di set­tem­bre dello stesso anno, presso la SRISA Gallery of con­tem­po­rary art.

Mime­sis Edi­zioni
, in col­lab­o­razione con ELR

 


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Filosofia del mastodon­tico
Fig­ure con­tem­po­ra­nee del sub­lime e della grande dimensione

Il sub­lime, la dis­misura, il colos­sale, il gigan­tesco, lo scon­fi­nato sono fig­ure del grande, di ciò che nell’esperienza, quan­tomeno inizial­mente, è sem­plice­mente grande. Il grande è sia per­cepito sia prodotto, ma la sto­ria del pen­siero insegna che ogni percezione è già una pro­duzione. E pro­prio per­ché ogni pro­duzione cam­bia ed evolve nel tempo, il sag­gio si pro­pone di met­tere a fuoco le fig­ure con­tem­po­ra­nee del grande, le loro mutazioni e dif­ferenze rispetto a quelle di epoche pas­sate (lon­tane e vicine). Un’attenzione par­ti­co­lare è ded­i­cata a una figura del grande con­tem­po­ra­neo, la quale incombe all’orizzonte e occupa da tempo le nos­tre menti: la cat­a­strofe ambi­en­tale di dimen­sioni plan­e­tarie, che molti scien­ziati danno ormai per quasi certa e che sem­pre più modella i panorami politici, eco­nomici, tecnico-scientifici e cul­tur­ali dei nos­tri giorni.

Mime­sis Edizioni

 


Paesaggi_senza_spettatori
Pae­saggi senza spet­ta­tori
Ter­ri­tori e luoghi del presente

Il vir­tuale non è l’avanguardia del reale: i modi di pro­dursi e ripro­dursi della realtà spaziale in cui vivi­amo fisi­ca­mente sono più avanti della realtà vir­tuale. In quella sorta di link­ing non stop che segna i nos­tri sposta­menti, gli andiriv­ieni e le soste nei ter­ri­tori del pre­sente, non hanno più corso vec­chi schemi e stili di percezione come il pae­sag­gio ed i luoghi d’identità. Esplic­ito nel titolo il rifer­i­mento al “Naufra­gio con spet­ta­tore” del filosofo tedesco Hans Blu­men­berg, e all’immagine lucreziana dello spet­ta­tore che dalla riva con­tem­pla un naufra­gio. La metafora rin­via agli atteggia­menti fon­da­men­tali che si assumono nei con­fronti degli eventi del mondo: la pro­gres­siva perdita di posizione dello spet­ta­tore rispetto a questi ultimi ha deter­mi­nato una mutazione delle forme dell’esperienza — ovvi­a­mente anche in rifer­i­mento alla realtà spaziale, al farsi e dis­farsi dei ter­ri­tori, ai modi di essere in essi.
Mime­sis Edizioni